ARTE EGIZIA
La civiltà egizia sviluppa dal 3000a.C al 30 a.C. epoca della conquista Romana.
L'arte egizia nasce da un'organizzazione sociale rigida, che dal Faraone, considerato un semidio, scendeva ai sacerdoti, nobili, artigiani, commercianti e contadini. In questi 3.000 anni di vita l’antico Egitto ha prodotto un’arte dalle caratteristiche stilistiche molto omogenee e riconoscibili. In effetti, caso unico nella storia dell’arte, l’arte egiziana non ha conosciuto evoluzioni radicali, restando sempre fedele ad alcuni moduli figurativi. La civiltà dell’antico Egitto, pone un problema interessante alle arti visive: il rapporto con il potere. Lo stato egiziano era impostato su una monarchia fortemente autoritaria. Anche la religione era detenuta da caste sacerdotali aristocratiche e dogmatiche. In una società, che non riconosce il valore della libertà individuale, neanche l’artista può essere libero, e non può quindi esercitare la sua creatività per affermare la propria visione personale ed individuale.
Un complesso di regole (canoni) regolavano la rappresentazione. La figura umana aveva due canoni fondamentali: uno per la pittura e il bassorilievo, uno per le statue. L’uomo veniva sempre rappresentato con una stilizzazione fissa: alcune parti erano in vista frontale (il busto e l’occhio) altre in vista di profilo (gli arti e il viso).
Per la costruzione dell’immagine gli egizi si servivano di un reticolo, ovvero di una trama di linee che definivano un campo quadrettato. Tale reticolo ha subito un’evoluzione, passando da un canone antico, che prevedeva 18 quadretti in altezza, ad un canone tardo, che aumentò i quadretti a 22. La pittura era molto spesso accompagnata da geroglifici, contenenti formule magiche ed episodi mitologici. Tra i dipinti da ricordare il ciclo realizzato nella tomba di Nefertari (approfondimento) (video), nella valle delle Regine, prossima alla valle dei Re ed il Nebamon con scene di caccia.
La grande abbondanza di materiale lapideo in Egitto portò fin dall'Antico Regno alla prassi di realizare opere scultoree. Nella scultura a tutto tondo le figure, generalmente riferite ai defunti, sono presentate in maniera rigidamente frontale: il risultato è sempre sostanzialmente statico. Grande attenzione viene di solito posta nei volti, con una maggiore delicatezza nella resa dei lineamenti. Con il trascorrere del tempo viene instaurato un vero canone di proporzioni per la realizzazione delle varie parti del corpo umano. La scultura nel complesso non era naturalistica, ma simbolica. Per esempio questa scultura rappresenta il faraone Micerino in compagnia della moglie Khamerer-Nebti. Scolpita a tutto tondo nel basalto e risalente circa al 2520 a.C. In questa opera le due figure si trovano di fronte, i pugni di Micerino sono stretti, uno dei due piedi è più avanti dell'altro, come da caratteristiche fisse dell'arte egizia. Venne scoperta nella valle di Giza, ora si trova a Boston nel Museum of Fine Arts. Nel regno di Akhenaton, le arti figurative sono più realistiche e spontanee, come nel sorprendente busto di Nefertiti. La scultura arrivò a trasformarsi in Egitto in vera e propria architettura, come accaduto con la Sfinge. Ricordiamo fra le scoperte archeologiche di rilievo, la tomba di Tutankhamon, (qui una riproduzione della maschera funeraria) forse caso unico di corredo funerario intatto.
Per quanto riguarda l'architettura la civiltà egiziana, sorta lungo le rive del fiume Nilo 4000 anni prima di Cristo, ci ha lasciato alcuni dei monumenti più grandiosi dell'antichità: le tre grandi piramidi di El Gizah. Sono l'esempio più importante di architettura funeraria, in ordine di grandezza sono le sepolture di Cheope Chefren e Micerino. Queste gigantesche costruzioni furono l’evoluzione dei primi recinti sepolcrali utilizzati dai faraoni: essi erano delle piattaforme quadrangolari e prendevano il nome di «mastaba». Più mastabe sovrapposte, crearono la prima piramide a gradoni, quella di Saqqara. Successivamente la piramide ha assunto la sua forma definitiva (video navigabile) perfetta e a quattro facce triangolari. Qui un approfondimento sulla piramide di Cheope e un'ipotesi per le fasi di costruzione. Non fu l'unica architettura funeraria dell'antico Egitto, era stata preceduta dalle mastabe e sarà seguita dalle tombe nella roccia nella valle dei Re.
Caratteristiche salienti dell'arte Egiziana:
1) L'organizzazione sociale nell'antico Egitto era rigidamente codificata e gli artisti dovevano svolgere un ruolo preciso e non esprimevano la loro libertà espressiva.
2) La rappresentazione era legate a regole matematiche definite in canoni (sistemi di regole).
3) La rappresentazione non era quindi naturalistica (reale) ma simbolica (idealizzata).
4) Le architetture funerarie svolgono un'importante funzione religiosa e simbolica ed assumono diverse forme nel corso dei secoli. Non solo piramidi, ma mastabe e tombe scavate nella roccia, come nella valle dei Re.
5) L'arte ha una funzione celebrativa e religiosa
Qui puoi seguire una videolezione introduttiva all'arte dell'antico Egitto preparata dal tuo prof. di Arte.
In Italia, a Torino, custodiamo uno dei più importanti musei del mondo di arte Egizia. La visita è assolutamente consigliata. Anche il Museo archeologico di Bologna ha un'importante collezione di arte Egiziana.