LE AVANGUARDIE STORICHE: FUTURISMO E CUBISMO.
La rivoluzione del XX secolo
Il XX secolo si caratterizza per alcune grandi trasformazioni che possiamo riassumere in questa mappa. Centrale sarà per l'arte e per tutta la società il complesso di ricerche svolte da Sigmund Freud che culmineranno nella psicoanalisi. I numerosi movimenti artistici sorti all’inizio del Novecento sono stati tutti caratterizzati da una volontà di rottura con il passato. Tutto il Novecento è si distingue per un clima di sperimentazione continua. I primi movimenti di rinnovamento nel panorama artistico sono definiti come «avanguardie storiche».
Lo spazio temporale di questo fenomeno coincide con gli anni a cavallo della prima guerra mondiale. Le prime avanguardie sorgono nel 1905, con l’Espressionismo; le ultime agli inizi degli anni ’20, con il Surrealismo .
Parigi, nel corso del XIX secolo, si afferma come apitale europea in campo artistico. Il fenomeno delle avanguardie storiche interessa invece tutta l’Europa, anche se Parigi continua a conservare un ruolo determinante nel campo artistico, come luogo di ritrovo di artisti dai quattro angoli del continente. Le prime avanguardie sorsero infatti nella capitale francese. Nel 1905, si costituì il gruppo dei Fauves, che rappresenta il primo movimento di ispirazione espressionistica. Nello stesso anno l’Espressionismo si diffuse soprattutto in Germania e nei paesi nordici. Nel 1907, grazie a Picasso e Braque, sempre a Parigi sorse il movimento del Cubismo.
Anche il Futurismo, che è un’avanguardia decisamente italiana, partì da Parigi. Qui, infatti, sul quotidiano Le Figaro, Filippo Tommaso Marinetti pubblicò nel 1909 il «Manifesto del Futurismo». Il Cubismo e il Futurismo produssero influenze determinanti in Russia dove in quegli anni sorsero movimenti quali il Cubofuturismo, il Suprematismo e il Costruttivismo.
Una cesura notevole nello sviluppo delle avanguardie fu determinata, nel 1914, dalla prima guerra mondiale. Numerosi artisti partirono per il fronte bellico e molti morirono in guerra. Se vogliamo riassumere le principali trasformazioni, non solo artistiche, ma anche sociali, sorte all'inizio del XXsecolo possiamo riassumerle in 4 punti:
1) Industrializzazione e produzione in serie.
2) Nascita dei primi strumenti di comunicazione di massa: i giornali e la radio.
3) La psicoanalisi e l'analisi sistematica dell'animo umano.
4) La nascita del partito socialista prima e del partito comunista poi. I movimenti totalitari: fascismo e nazismo.
Il XX secolo si caratterizza per alcune grandi trasformazioni che possiamo riassumere in questa mappa. Centrale sarà per l'arte e per tutta la società il complesso di ricerche svolte da Sigmund Freud che culmineranno nella psicoanalisi. I numerosi movimenti artistici sorti all’inizio del Novecento sono stati tutti caratterizzati da una volontà di rottura con il passato. Tutto il Novecento è si distingue per un clima di sperimentazione continua. I primi movimenti di rinnovamento nel panorama artistico sono definiti come «avanguardie storiche».
Lo spazio temporale di questo fenomeno coincide con gli anni a cavallo della prima guerra mondiale. Le prime avanguardie sorgono nel 1905, con l’Espressionismo; le ultime agli inizi degli anni ’20, con il Surrealismo .
Parigi, nel corso del XIX secolo, si afferma come apitale europea in campo artistico. Il fenomeno delle avanguardie storiche interessa invece tutta l’Europa, anche se Parigi continua a conservare un ruolo determinante nel campo artistico, come luogo di ritrovo di artisti dai quattro angoli del continente. Le prime avanguardie sorsero infatti nella capitale francese. Nel 1905, si costituì il gruppo dei Fauves, che rappresenta il primo movimento di ispirazione espressionistica. Nello stesso anno l’Espressionismo si diffuse soprattutto in Germania e nei paesi nordici. Nel 1907, grazie a Picasso e Braque, sempre a Parigi sorse il movimento del Cubismo.
Anche il Futurismo, che è un’avanguardia decisamente italiana, partì da Parigi. Qui, infatti, sul quotidiano Le Figaro, Filippo Tommaso Marinetti pubblicò nel 1909 il «Manifesto del Futurismo». Il Cubismo e il Futurismo produssero influenze determinanti in Russia dove in quegli anni sorsero movimenti quali il Cubofuturismo, il Suprematismo e il Costruttivismo.
Una cesura notevole nello sviluppo delle avanguardie fu determinata, nel 1914, dalla prima guerra mondiale. Numerosi artisti partirono per il fronte bellico e molti morirono in guerra. Se vogliamo riassumere le principali trasformazioni, non solo artistiche, ma anche sociali, sorte all'inizio del XXsecolo possiamo riassumerle in 4 punti:
1) Industrializzazione e produzione in serie.
2) Nascita dei primi strumenti di comunicazione di massa: i giornali e la radio.
3) La psicoanalisi e l'analisi sistematica dell'animo umano.
4) La nascita del partito socialista prima e del partito comunista poi. I movimenti totalitari: fascismo e nazismo.
FUTURISMO
Come doveva essere un artista futurista? Proviamo a rispondere a questa domanda con le parole del suo fondatore:
«Chi pensa e si esprime con originalità, forza, vivacità, entusiasmo, chiarezza, semplicità, agilità e sintesi. Chi odia i ruderi, i musei, i cimiteri, le biblioteche, il culturismo, il professoralismo, l’accademismo, l’imitazione del passato, il purismo, le lungaggini e le meticolosità. Chi vuole svecchiare, rinvigorire e rallegrare l’arte italiana, liberandola dalle imitazioni del passato, dal tradizionalismo e dall’accademismo e incoraggiando tutte le creazioni audaci dei giovani».
Filippo Tommaso Marinetti.
Il passato, specie in Italia, era divenuto una catena dalla quale sembrava impossibile affrancarsi. Inoltre, la tarda cultura ottocentesca si era anche caratterizzata per quel decadentismo che proponeva un’arte fatta di estasi pensose quale fuga dalla realtà nel mondo dei sogni. In antitesi sorse il futurismo, cercando un’arte che esprimesse vitalità e ottimismo per costruire un mondo nuovo basato su una nuova estetica. L’adesione al futurismo coinvolse molte delle giovani leve di artisti, tra cui numerosi pittori che crearono nel giro di pochi anni uno stile futurista. Tra essi, il maggior protagonista fu Umberto Boccioni al quale si affiancarono Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo, Carlo Carrà, Fortunato Depero e tanti altri.
La pittura futurista ha molti punti di contatto con il cubismo e qualche notevole differenza. Il cubismo scomponeva l’oggetto in varie immagini e poi le ricomponeva in una nuova rappresentazione. Il futurismo non intersecava diverse immagini della stessa cosa ma interseca direttamente diverse cose tra loro. Il risultato stilistico a cui si giungeva era, però, molto simile ed affine. Del resto, non bisogna dimenticare che gli artisti futuristi erano ben a conoscenza di ciò che il cubismo faceva in Francia. Non solo perché il futurismo nacque, di fatto, a Parigi con Marinetti, ma anche perché uno di loro, Gino Severini, viveva ed operava nella capitale francese. Si trattò di uno scambio evidentemente fecondo.
Ciò che distingue principalmente i due movimenti fu soprattutto il diverso valore dato al tempo. Il futurismo ha il culto del tempo veloce (mappa) del dinamismo che agita tutto e deforma l’immagine delle cose.
È proprio la velocità il parametro estetico della modernità. Disse Marinetti in un suo scritto: «Se pregare vuol dire comunicare con la divinità, correre a grande velocità è una preghiera». Tutte queste idee sono state condensate in forma poetica da Filippo Tommaso Marinetti nel manifesto del Futurismo scritto nel 1909.
Punti essenziali del futurismo:
1) L'esaltazione della modernità e la rottura con il passato.
2) L’impeto irruento del fare artistico, la velocità come valore ed ispirazione.
3) L'arte applicata: non solo pittura e scultura, ma scenografia, pubblicità, design...
4) La tecnologia come ispirazione.
5) I manifesti come evento mediatico.
Umberto Boccioni (1882-1916) è il maggior esponente del futurismo italiano. Nato a Reggio Calabria, si trasferì a Roma all’età di diciotto anni. Qui iniziò il suo apprendistato artistico prendendo lezioni di disegno e frequentando la Scuola libera del nudo. Nel gennaio del 1910 conobbe Marinetti, e l’incontro risultò decisivo per i successivi sviluppi della sua pittura. La sua adesione alle idee futuriste di Marinetti fu immediata e dopo pochi mesi firmò il primo manifesto della pittura futurista. La svolta stilistica di Boccioni avviene con la redazione del quadro «La città che sale» realizzato sempre nel 1910. L’anno successivo fu il principale ispiratore del Manifesto tecnico della pittura futurista. In esso si definisce più chiaramente il parametro fondamentale del futurismo in pittura: la «sensazione dinamica». La scomposizione della luce e del colore si unisce alla scomposizione dei volumi e dello spazio, portando il futurismo ad esiti molto vicini al cubismo. Tre opere importanti del Maestro: Elasticità, dove emerge tutta la spinta futurista alla velocità, Forme uniche nella continuità dello spazio, qui un video spiega l'opera. Da ricordare anche Tre donne, per ricordare il suo periodo divisionista precedente all'adesione al futurismo, ma di grandissimo interesse. Di grande rilievo anche "Visioni Simultanee" dove diversi punti di vista abitano l'opera con una spazialità sghemba ed una prospettiva inedita e "La città che Sale" (qui un'immagine del quadro). Boccioni arriverà ad esiti vicini all'astrattismo con "Gli Stati d'Animo" un trittico che accoglie anche spunti cubisti.
Fortunato Depero nel 1892 a Fondo, in Val di Non - all'epoca nell'Impero Austro-Ungarico - giovanissimo si trasferisce a Rovereto, in provincia di Trento. Nel febbraio del 1919 tiene una personale da Bragaglia, a Roma, è presente con un gran numero di opere (questa si intitola "Motociclista") a Milano all'Esposizione Nazionale Futurista, alla Galleria Moretti di Palazzo Cova, dove Marinetti raduna il meglio dei futuristi superstiti e le giovani leve per rilanciare il "Futurismo del dopoguerra".
Gli anni dal 1924 al 1928 sono i più intensi per quanto concerne l'attività 'pubblicitaria, per ditte quali Bianchi, Linoleum, Pathé, Strega, Schering, Verzocchi, Presbitero, Maga, Vido, Banfi, e altre, ma soprattutto Campari, per cui realizza oltre cento celebri bozzetti e progetta la la caratteristica bottiglietta come designer. Nel settembre 1928 parte per New York, dove già in dicembre tiene una personale, seguita da molte altre nel 1929 e nel 1930. Realizza le ambientazioni del Ristorante Zucca e della sala da pranzo del Ristorante Enrico and Paglieri, studia soluzioni sceniche e costumi per il Roxy Theatre, costumi per il balletto American Sketches e coreografie in cui lascia il ballerino libero di piroettare sulla scena, vestito solo di un'aderente calzamaglia decorata con i suoi motivi futuristi. Lavora anche nel settore della pubblicità e dell'illustrazione realizzando copertine di riviste quali Vogue, Vanity Fair, Sparks, The New Yorker, New Auto Atlas, Atlantica ed altre. Qui un video ne riassume l'attività pittorica. Indubbiamente è stato grandissimo il suo contributo alle arti applicate, che tanto contribuiranno a rendere un'estetica "per le masse" e non più relegata in ambiti elitari.
Qui puoi seguire una videolezione introduttiva all'arte futurista preparata dal tuo prof. di Arte.
CUBISMO
Il percorso dell’arte contemporanea è costituito di tappe che hanno segnato il progressivo annullamento dei canoni fondamentali della pittura tradizionale. Nella storia artistica occidentale l’immagine pittorica per eccellenza è stata sempre considerata di tipo naturalistico. Ossia, le immagini della pittura devono riprodurre fedelmente la realtà, rispettando gli stessi meccanismi della visione ottica umana. Questo obiettivo era stato raggiunto con il Rinascimento italiano che aveva fornito gli strumenti razionali e tecnici del controllo dell’immagine naturalistica: il chiaroscuro per i volumi, la prospettiva per lo spazio. Il tutto era finalizzato a rispettare il principio della verosimiglianza.
Dall’impressionismo in poi, la storia dell’arte rinnega questi principi, portando la ricerca pittorica ad esplorare territori che, fino a quel momento, sembravano posti al di fuori delle regole.
Picasso, ispirato da Cezanne, portò lo spostamento e la molteplicità dei punti di vista alle estreme conseguenze. Nei suoi quadri le immagini si compongono di frammenti di realtà, visti tutti da angolazioni diverse e miscelati in una sintesi del tutto originale. Nella prospettiva tradizionale la scelta di un unico punto di vista, imponeva al pittore di guardare solo ad alcune facce della realtà. Nei quadri di Picasso l’oggetto viene dipinto da una molteplicità di punti di vista così da ottenere una rappresentazione «totale». Tuttavia, questa sua particolare tecnica lo portava ad ottenere immagini dalla apparente incomprensibilità, in quanto risultavano del tutto diverse da come la nostra esperienza è abituata ad esperire le cose con i sensi.
E da ciò nacque anche il termine «Cubismo», dato a questo movimento, con intento denigratorio, in quanto i quadri di Picasso sembravano comporsi solo di sfaccettature di cubi.
Il Cubismo, a differenza degli altri movimenti avanguardistici, non nacque in un momento preciso né con un intento preventivamente dichiarato. Il Cubismo non fu cercato, ma fu semplicemente trovato da Picasso, grazie al suo particolare atteggiamento di non darsi alcun limite, ma di sperimentare tutto ciò che era nelle sue possibilità. Il quadro che, convenzionalmente, viene indicato come l’inizio del Cubismo è «Les demoiselles d’Avignon», realizzato da Picasso tra il 1906 e il 1907.
IL CUBISMO
Punti essenziali del cubismo:
1) la limitazione del colore e la concentrazione sulla forma.
2) semplificazione geometrica delle forme e visione secondo più punti di vista.
3) rottura dell'unicità del punto di vista. Entra nella rappresentazione pittorica un nuovo elemento: il tempo.
4) l'influenza dell'arte Africana come nell'autoritratto di Picasso.
Pablo Picasso (1881-1973) nacque a Malaga, in Spagna, da un padre, insegnante nella locale scuola d’arte, che lo avviò precocemente all’apprendistato artistico. A soli quattordici anni venne ammesso all’Accademia di Belle Arti di Barcellona. La svolta cubista avvenne tra il 1906 e il 1907. In quegli anni vi fu la grande retrospettiva sulla pittura di Cezanne, da poco scomparso, che molto influenza ebbe su Picasso. E, nello stesso periodo, come molti altri artisti del tempo, anche Picasso si interessò alla scultura africana, sulla scorta di quella riscoperta quell’esotico primitivo che aveva suggestionato molta cultura artistica europea da Gauguin in poi. Da questi incontri, e dalla volontà di continua sperimentazione che ha sempre caratterizzato l’indole del pittore, nacque nel 1907 il quadro «Les demoiselles de Avignon» che segnò l’avvio della stagione cubista di Picasso. Fra i suoi quadri più famosi ricordiamo "Guernica" dura denuncia contro la guerra ed il secondo conflitto mondiale che era ormai alle porte e appartiene ad un periodo ormai successivo all'esperienza cubista.
Qui puoi seguire una videolezione introduttiva all'arte cubista preparata dal tuo prof. di Arte.
Per conoscere le opere Futuriste dal vivo propongo la collezione fissa di uno dei più bei Musei Italiani il MART di Rovereto, in Trentino. Qui si può anche visitare, oltre al bel centro storico, anche la casa di Fortunato Depero trasformata in Museo. Per Pablo Picasso rimando al Museo Picasso di Parigi ed al Moma di New York.