I POSTIMPRESSIONISTI:
VAN GOGH, GAUGUIN e CEZANNE.
le radici della pittura che verrà nel XX secolo. Siamo alla fine del XIX secolo.
Vincent Van Gogh (1853-1890) è un pittore olandese, tormentato da problemi esistenziali e da una forma grave di epilessia. Alla fine del secolo, gli artisti vivono una condizione di profondo conflitto ed intensa drammaticità nei confronti non solo della società, ma della vita stessa.
La sua ricerca inizia nel nord dell’Olanda dove sviluppa un intenso legame con il fratello Theo, che molto lo sostiene nella sua attività artistica anche da un punto di vista economico. Nei dieci anni da artista (mappa) Van Gogh è riuscito solo una volta a vendere un suo quadro, oggi si può dire che le sue opere non abbiano prezzo.
Il periodo iniziale della sua pittura, caratterizzato da un forte impegno sociale a fianco dei minatori belgi e dei poveri contadini e culmina nella tela «I mangiatori di patate», dipinta nel 1885. L’anno successivo si trasferisce a Parigi, dove il fratello si era recato per lavoro. Qui conosce gli impressionisti e ne resta influenzato. Rinnova infatti il suo stile, acquisendo maggior sensibilità per i colori e per la stesura a tratteggio. Rimane due anni a Parigi, fino al 1888. Si trasferisce ad Arles, nel sud della Francia dove, dopo qualche mese, lo raggiunge Paul Gauguin ed insieme iniziano a dipingere anche se la collaborazione si chiude bruscamente con un litigio.
L’attività di Van Gogh è stata breve ed intensa. I suoi quadri più famosi come "Notte Stellata" (immagine) sono realizzati nel breve giro di quattro o cinque anni. Egli, tuttavia, in vita non ha alcun riconoscimento o apprezzamento per la sua attività di pittore. Dopo la sua morte, iniziò la sua riscoperta, fino a farne uno degli artisti più famosi di tutti i tempi.
Van Gogh rappresenta l’artista moderno per eccellenza. Il pittore che identifica completamente con la sua arte con la vita, vivendo l’una e l’altra con profonda drammaticità, anche se questa identità è a tratti forzosa e rischia di creare fraintendimenti nella comprensione del suo lavoro, che ha anzittutto un grande rilievo espressivo. Van Gogh è infatti pittore di emozioni profonde e non mediate, che preludono alle ricerche sulla psiche che saranno proprie del XX secolo nell'arte. Grande sarà la sua influenza, insieme a Munch sul movimento espressionista che caratterizzerà il 900 tedesco.
Punti fondamentali nella pittura di Van Gogh sono:
1. la pittura come espressione interiore anche quando si dipingono stanze e nature morte.
2. l'influenza dell'arte Giapponese.
Evidente nel ritratto del gallerista d'arte Tanguy
3. l'uso del colore con grosse pennellate ad animare spirali cromatiche.
si veda in proposito la chiesa di Auvers o volo di corvi in un campo di grano (immagine)
4. il ritratto come scavo psicologico, il paesaggio come stato d'animo.
e qui fanno testo i numerosissimi autoritratti (1) (2) o i ritratti fatti per la famiglia del postino Roulin (3)
Giordano Bruno Guerri lo racconta in un video.
Paul Gauguin (1848-1903) E' un artista che desidera evadere dalla società e dai suoi problemi, schematismi e convenzioni per ritrovare un mondo più puro ed incontaminato, un'autenticità perduta.
Gauguin benché nato a Parigi, trascorre la sua prima infanzia a Lima, in Perù. Nel 1871 ritorna a Parigi e si impiega presso un agente di cambio. Inizia così il periodo più sereno e borghese della sua vita. Si sposa con una ragazza danese, ha cinque figli, conduce una vita contraddistinta da un discreto benessere economico come agente di cambio. Dopo aver lasciato questo impiego si trasferisce in Bretagna, allontanandosi dalla famiglia. A Pont-Aven, nel 1885, dove divenne capofila di una nuova corrente artistica chiamata «scuola di Pont-Aven». Nel 1891 va per la prima volta a Tahiti, trattenendosi tre anni e cercando ispirazione nei paesaggi equatoriali e nell'arte primitiva. Nel 1895 si trasferisce nuovamente nei mari del Sud e non fa più ritorno in Francia. Muore nel 1903 nelle Isole Marchesi.
La pittura di Gauguin (questo video è per chi approfondisce per l'esame) è una sintesi delle principali correnti che attraversano il complesso panorama della pittura francese di fine secolo. Egli parte dalle stesse posizioni impressioniste, comuni a tutti i protagonisti delle nuove ricerche pittoriche di quegli anni. Supera l’impressionismo per ricercare una pittura più intensa sul piano espressivo. Fornisce, dunque, soprattutto per i suoi colori forti ed intensi, stesi a campiture piatte, notevoli suggestioni agli espressionisti francesi del gruppo dei «Fauves». Gauguin stende colori puri e uniformi, contornati da un netto segno nero. Ne deriva una pittura dai toni intimistici che rifiutava la copia dal vero e l’imitazione della visione naturalistica, verso una rappresentazione simbolica con molti tratti fantastici ed anche sensuali. Possiamo considerare il suo lavoro come il seme originale del primitivismo (mappa), quella corrente artistica che si ispira a forme espressive non Occidentali.
Punti fondamentali nella pittura di Gauguin sono:
1. la pittura come ricerca di un'autenticità perduta.
che si esprime anche attraverso il linguaggio del corpo, a partire da "Susanna che cuce", fino ai dipinti di ambientazione Polinesiana come "Sei gelosa?"
2. il primitivismo e l'interesse per le espressioni artistiche non occidentali.
partendo dal primitivismo e dall'ispirazione per una civiltà non Occidentale come accade nel'opera "Da dove veniamo, dove andiamo" od in "Ave o Maria".
3. il colore e la composizione delle opere pensato simbolicamente e NON in modo naturalistico (vicino alla realtà) ed il rifiuto della prospettiva. Superfici di colore. Come ad esempio nella "Visione dopo il sermone"o nel "Cristo giallo"
4. la ricerca di un'idilliaca armonia fra uomo e natura.
Paul Cézanne (1839-1906) è il pittore francese più influente di tutta la pittura francese post-impressionista. Nato ad Aix-en-Provence, nel meridione della Francia, proviene da una famiglia benestante (il padre era proprietario della banca locale). Egli quindi ha modo di condurre una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria del tutto indifferente ai problemi della critica e del mercato.
La sua pittura segue già agli inizi un diverso cammino che la differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir. Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cézanne cerca di sintetizzare nella sua pittura anche i fenomeni della interpretazione razionale che portano a riconoscere le forme e lo spazio. Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore. La sua grande ambizione è di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Egli disse infatti che «nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro».
I paesaggi sono, tra la produzione di Cézanne, la componente più emozionante e poetica. Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenue tinte di colore diverso. Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.
Le nature morte di Cézanne sono quasi sempre dominate dalla frutta. Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque. In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva. Egli afferma che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera. La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile. Egli sovrappone i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle. Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciughi per poi intersecarlo con nuove spalmature.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cézanne videro il loro precursore, ma anche la pittura dell'Italiano Giorgio Morandi guarda sicuramente all'esperienza di Cézanne con grande interesse e forse con maggior profondità rispetto ai cubisti.
Punti fondamentali nella pittura di Cézanne sono:
1. l'immagine della realtà, come interpretazione mentale indipendente dal soggetto rappresentato. La stessa cosa può essere dipinta più volte perché la nostra interpretazione differisce sempre.
Come accadrà con la "La montagna Saint Victoire" (immagini) opera qui ben commentata da Vittorio Sgarbi
2. la relazione fra geometria e spazio come nei Giocatori di carte.
Cézanne getta le basi del cubismo, partendo dalle nature morte (1) (2) dove le forme sono ricondotte a geometria.
3. la ricerca di un'essenza nella rappresentazione. Cos'è il nucleo di quel che vediamo?
"La montagna Saint Victoire", resta la serie più significativa in questo senso. Qui altre versioni dello stesso soggetto (1) (2)
4. il colore definisce volumi: la realtà come astrazione.
Qui puoi seguire una videolezione introduttiva all'arte postimpressionista ed in particolare all'opera di Van Gogh, Gauguin e Cézanne preparata dal tuo prof. di Arte.
E' possibile incontrare questi tre grandi artisti al Museo D'Orsay a Parigi, dove sono conservati molti loro capolavori. Da ricordare anche il Museo Van Gogh di Amsterdam, interamente dedicato al pittore Olandese.